Come vi ho detto, appena rientrato a casa dal mare mi sono ricordato di una passeggiata panoramica che facevo ogni tanto gli anni passati, quando stavo da queste parti. E così ho preso la Panda, ci ho infilato dentro mia moglie e la macchina fotografica, e... via di corsa, come ai bei tempi!
E' la vecchia strada statale 125, che collega Cagliari a Burcei, a Muravera, e da lì a Costa Rei arrivando fino a Olbia. Una strada insidiosa e piena di curve, lungo il cui tracciato (circa 7 km) dagli anni Cinquanta si corre la cronoscalata San Gregorio-Burcei. Dal 2006 la gara è stata sospesa, ma quest'anno si è ricominciato a correrla. Meglio così, perché è uno tra i percorsi più suggestivi e tecnicamente interessanti, insieme alla Alghero-Scala Piccada.
Ma lungo questi tornanti, al di fuori delle gare automobilistiche, è facile incontrare avventurosi motociclisti "bardati" di tutto punto e inguainati nelle tute di pelle, che, in groppa a rombanti motociclette, si esibiscono in "pieghe" da brivido sfidando le leggi della fisica e della geometria(?).
Eccolo, uno di quei "centauri", mentre sfida le leggi pocanzi descritte
(ops! mi è sfuggito un imperdonabile errore di svista: avevo scritto pocanzi con l'apostrofo.
Che vergogna! Vi chiedo scusa)
(ops! mi è sfuggito un imperdonabile errore di svista: avevo scritto pocanzi con l'apostrofo.
Che vergogna! Vi chiedo scusa)
Ogni tanto ci si può imbattere anche in qualche ciclista, ma solo quelli con polmoni... d'acciaio e gambe di granito. Perché le salite sono impegnative, e se non hai fiato sufficiente è meglio che stai a casa.
Panorami mozzafiato, orridi e forre da inferno dantesco, rocce aguzze a picco che si aprono su canyon coloradeschi (tipo Colorado, intendo) sul fondo dei quali, tanti anni fa, ricordo lo scorrere impetuoso di un torrente, oggi in secca per chissà quali "umani" motivi...
Il letto, ormai in secca, di quello che un tempo era un torrente
Mi rammento che una volta, in macchina con un amico, mentre percorrevamo questi tornanti alla volta di Cagliari, fummo fermati perché più avanti stavano ampliando la strada a suon di candelotti di dinamite. Davanti a noi c'erano numerose vetture incolonnate, anch'esse bloccate per lo stesso motivo, che aspettavano di poter ripartire. Era una calda giornata di luglio (o agosto) e stare fermi al sole significava morire bruciati entro pochi minuti. Perciò, lasciata l'auto parcheggiata in una piazzola, ci fiondammo verso il salvifico torrente, le cui anse in quel punto avevano creato dei vasconi pieni d'acqua freschissima, e seguiti di lì a poco da altri "imitatori" vi restammo a mollo fin quando non vedemmo le prime auto riprendere il cammino.
La Sardegna, cari Amici, è anche questo. Provate a farlo sul Roncobilaccio, se vi riesce...
Ma intanto si era fatta l'ora di pranzo. La camminata al Poetto mi aveva risucchiato tutte le energie di cui disponevo e la fame cominciava a brontolare all'altezza della cintura dei pantaloni. Così ho girato la Panda, e "ottimisticamente" mi sono diretto, con mia moglie e la macchina fotografica, verso un fumante piatto di spaghetti conditi con il ragù che, previdentemente, la mia signora aveva preparato mentre ero al mare. Poi, se vi interessa, vi do la ricetta.
Ah, a proposito di macchina fotografica (avevate già pensato al ragù, dite la verità), vi chiedo scusa se le foto non sono delle migliori, ma nella fretta ho preso una digitale da "battaglia" che conosco poco e che ha bisogno di alcune regolazioni prima di scattare. Per questo le immagini sono un po' sbiadite e i colori lasciano a desiderare. La prossima volta ci torno con quella "buona", e allora vedrete che foto!
Tanti saluti a tutti
Ciao Frank due dita,arzillo,energumeno etc etc,la foto della chiesa l'ho presa appena mi ritorna la vena artistica cercherò di imitarti!
RispondiEliminae trattami bene che ti sto pure facendo pubblicità nel mio Blog!
A proposito,appro,di nuovo belle foto,ci sono passato questa estate sulla campu omu,ma mi sono sciolto prima di poter scattare qualche foto.
Ciao arzillo vecch..ehm cuginone!
Va bene, per questa volta ti perdono.
RispondiEliminaIn effetti se a Campu Omu ci vai d'estate rischi di rimanerci...
Ci sono dei giorni, specialmente quando non tira vento, che sembra l'anticamera dell'inferno quando lo hanno acceso tutto!
La stagione migliore è la primavera o l'autunno.
Caruccio, l'ultimo acquerello che hai messo. Forse un po' troppo "disegnato", ma mi piace.
Ciao caro e a presto