venerdì 14 ottobre 2011

Governo al voto

Mentre si riparla dell'Ici sulla prima casa, c'è anche chi prova a mettere nel mucchio delle nuove tasse un probabile prelievo - si dice dell'1% - sulle "baby" pensioni. Cioè sulla "rendita", di solito piuttosto magra, di quelle persone che sono andate in pensione con il minimo, o qualche anno di più, senza aver però raggiunto il massimo. 
Ma d'altra parte era, ed è, un loro diritto, e non hanno rubato nulla a nessuno. 
Di questo e di altro si parla, ma non, per esempio, di togliere il "vitalizio" ai parlamentari, i quali, al solo scopo di raggiungere la fine della legislatura per maturare il loro esclusivo privilegio - tra l'altro cumulabile ad altri redditi, a differenza di noi poveri "mortali" che al massimo abbiamo il... "tumulo" -, continuano a tergiversare "galleggiando" sulle panche del transatlantico. Che intanto affonda lentamente, con l'acqua che ha già raggiunto la... sala macchine. 
E tergiversano e galleggiano senza peraltro curarsi di quale governo ci sia. L'importante è concludere in un modo o nell'altro il loro mandato per avere l'agognata... competenza.
Dicono che il vitalizio (in genere tra i 3.000 e i 6.000 euri) è un "diritto acquisito", e che per questo non si tocca. Alcuni, per mantenerlo, hanno presentato ricorso anche alla Corte dei Conti!
E le "baby" pensioni, allora, cosa sono? Non sono forse anch'esse un diritto acquisito perché sancito da leggi dello Stato? Che differenza c'è? Chi ne ha usufruito è forse più condannabile di loro? Pensiamo, invece, che stiamo pagando un casino di tasse di ogni genere, anche le più strane che mente umana abbia mai partorito, le quali servono anche a pagare gli stipendi di chi in tutti questi anni ci ha cacciato nei guai, con il risultato di mantenere vita natural durante una pletora di parlamentari, funzionari, mezzemaniche e mezzecalzette praticamente inutili, per averne in cambio dei servizi sociali appena passabili. 
Non sarebbe più giusto colpire gli sprechi della politica, prima di toccare ancora una volta il reddito dei cittadini?
A questo, credo, dovremmo guardare.
Francesco Dotti

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