domenica 2 ottobre 2011

Partitocrazia


Se, nella sua accezione positiva, il consociativismo dovrebbe coinvolgere nell'azione di governo, indipendentemente dagli schieramenti ideologici e politici, tutte quelle forze "buone" che lavorino per garantire maggiore democrazia e stabilità, credo che da noi abbia assunto un valore negativo perché di esso è entrata a farne parte la partitocrazia. Ovvero una forma di regime sempre più basato sulla corruzione, sul compromesso e sugli affari.
È chiaro che in questo oligarchico modo di governare il nostro Paese, apparentemente democratico perché ci lascia ancora liberi di mugugnare pubblicamente, ognuno, nel proprio carrozzone di appartenenza, deve poter avere libero accesso alla propria fetta di torta senza che nessuno si azzardi a levargliela dalle mani. Al massimo, potrà scambiarla con quella di un altro carrozzone.
Tutto ciò in barba alla Costituzione ma, soprattutto, ad una urgente e necessaria ricostruzione delle coscienze e di quei valori morali che dovrebbero sostenerle.

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